Dal Dizionario del Fare Arte Contemporaneo Universale Sansoni – Lara Vinca Masini 1992
Fogliati Piero (Canelli, Torino) artista italiano. Dagli anni Sessanta esplora i limiti fisici ed espressivi della percezione. Ha sperimentato il suono, il movimento, l’ottica, la luce, tentando, sempre, di cogliere quanto possa poeticamente essere espresso in quel corridoio inesplorato che sta tra scienza e arte.
Lavora «sull’azzardo delle ipotesi più precarie della scienza», manipolando i suoi strumenti fino a trasformarli in provocatori ed evocatori di sogno. La sua è stata spesso definita un’“arte immateriale” che «non può pretendere di rigenerare la materia stessa: ed è a questo progetto che Fogliati pensa spesso di ricostruire mentre gode un mondo a costruire i suoi dispositivi meccanici ed elettrici da esibire in bella vista come altrettanti deus-ex-machina di un teatro» (Tomaso Trini).
Egli ha sempre mirato, col suo lavoro, a coinvolgere l’ambiente, fino a farsene strumento e mezzo di esplicazione fantastica; per cui l’uso della tecnica e della sperimentazione, e la stessa ‘scoperta scientifica’, si fanno, appunto, mediazione di una precisa volontà di trasformazione totale delle strutture visive del panorama abituale dell’uomo.
Dal Complesso per strutture a luce tridimensionale e mobili (una sorta di materializzazione tridimensionale di strutture luminose in movimento, di grande forza evocativa e di coinvolgimento ambientale) al Complesso di luce pura; alle Strutture sonore a molle (Fleximofoni), ai molti progetti realizzati su scala urbana e territoriale come l’Auditorium a rumore, le Strutture-edifici, correttive del rumore ambientale; al Liquimofono, al Boomerang acustico, fino alle idee per la città, che sembrano anche voler recuperare e reinventare alcuni sogni di Yves Klein (la trasformazione dei venti in sculture di vento, la colorazione della pioggia). Sono la forza e la felicità di una fantasia inesauribile che trasformano in una potenzialità artistico-estetica la vasta conoscenza scientifica e la passione di Fogliati per quanto investe le possibilità della visione e del suono.